Quante calorie consumiamo in una giornata

Il nostro dispendio energetico giornaliero è la somma di diversi elementi: il metabolismo basale, la termogenesi indotta dalla dieta e l’attività fisica.

 – Il metabolismo basale , che influisce per il 65-75% sul consumo totale, è l’energia che il nostro corpo richiede per mantenere le funzioni fisiologiche vitali. Esso è il fattore determinante nel consumo di calorie e può essere influenzato da diversi fattori: in primo luogo dalla composizione corporea, in quanto la massa magra consuma molto di più rispetto a quella grassa; in secondo luogo dall’essere uomo o donna, poiché a partire dal terzo anno di vita gli uomini hanno una percentuale di massa magra superiore rispetto alle donne; inoltre è condizionato dall’età, dal momento che con il passare degli anni la massa magra diminuisce considerevolmente. Ulteriori elementi che possono modificare il dispendio energetico di base sono: gli stress emotivi, la febbre (un grado in più di temperatura corporea corrisponde ad un aumento del 13% del consumo basale), le malattie ormonali (ipo- ed ipertiroidismo), lo stato nutrizionale (durante il digiuno e l’ipoalimentazione il metabolismo diminuisce); ma anche avvenimenti fisiologici, quali l’accrescimento durante l’infanzia e l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento, che comportano un incremento nel fabbisogno nutrizionale poiché prevedono la creazione di nuovi tessuti.

 Esistono diverse metodiche per la misurazione del dispendio energetico basale, le più utilizzate nella pratica clinica sono la calorimetria indiretta e le equazioni predittive.

 La calorimetria indiretta, che prevede l’utilizzo di macchinari molto costosi e poco diffusi, permette di stabilire l’utilizzo di carboidrati, grassi e proteine, analizzando l’ossigeno e l’anidride carbonica nella nostra respirazione.

 Le equazioni predittive sono costituite da formule ottenute su base statistica; le più utilizzate sono le equazioni di Harris e Benedict che sono state create nel 1919 e che prevedono l’utilizzo di alcune variabili, come il peso, l’altezza, l’età e il sesso per stimare il metabolismo basale.

 – La termogenesi indotta dalla dieta, che rappresenta il 7-13% del dispendio complessivo, costituisce l’energia che dobbiamo utilizzare in risposta all’assunzione degli alimenti, ovvero il lavoro che è necessario per digerirli ed assorbirli. Per calcolarla si aggiunge circa il 10% del metabolismo basale precedentemente ottenuto.

– L’attività fisica, che incide per il 15-30%, a seconda dello stile di vita, è il costo energetico in relazione al tipo, alla frequenza e all’ intensità del movimento. Nel determinare il dispendio che da essa deriva si utilizza una tabella chiamata LAF (livello di attività fisica), che distingue gli stili di vita in: leggero (lavoro sedentario, nessuna attività fisica), moderato ( lavoro sedentario, attività fisica infrequente), pesante (lavoro impegnativo, attività fisica regolare).

Fonte:

Manuale ANDID di valutazione dello stato nutrizionale. G Bedogni, G Cecchetto. Società Editrice Universo. I edizione 2009