Consumo di pesce e metilmercurio

Il pesce offre un importante apporto nutrizionale, fornendo proteine, acidi grassi (come per esempio gli acidi grassi polinsaturi a catena lunga OMEGA 3), talune vitamine e minerali.

Il consumo di pesce è benefico per la salute del sistema cardiovascolare e può avere un’influenza sullo sviluppo del feto. Infatti, in particolare per l’apporto di omega3, spesso si consigliano, nelle raccomandazioni nutrizionali, due o tre porzioni di pesce alla settimana.


Tuttavia proprio per la sua posizione nella catena alimentare il pesce, soprattutto se grande predatore, può concentrare alcune sostanze presenti nell’ambiente quali il metilmercurio.
Per tal motivo l’autorità Europea per la sicurezza alimentare su incarico del Parlamento europeo ha effettuato una valutazione su eventuali rischi per la salute legali al consumo di pesce.

In considerazione di quanto detto la Commissione Europea, a maggior tutela delle fasce di popolazione più sensibili all’esposizione di metilmercurio, come bambini e donne in gravidanza, ha diffuso una specifica comunicazione nella quale si consiglia il consumo di una porzione settimanale non superiore a 100 gr per quanto riguarda grandi pesci predatori (come pescespada, luccio, merluzzo, marlin e squaliformi come verdesca, smeriglio, palombo) e non più di due porzioni settimanali di tonno.

Il consumo di tonno in scatola è considerato più sicuro, perché i pesci utilizzati sono generalmente di più piccole dimensioni e quindi più giovani: il loro contenuto di mercurio è limitato.

Tale raccomandazione implementa il livello di protezione del consumatore già garantito dai controlli ufficiali che assicurano l’eliminazione del mercato dei prodotti della pesca che superano i livelli di metilmercurio definiti dalla normativa comunitaria.

Fonte:

www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1587

efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2015.3982